Così sopravvivemmo all'apocalisse dando vita a un mondo nuovo
Glaciazioni, inondazioni, carestie, infine la peste nera. Ma l'umanità ha saputo reagire uscendone con un diverso assetto.
Dalla seconda metà del secolo che precedette l'anno Mille fino alla fine del Duecento, l'umanità aveva vissuto una lunga stagione di crescita. Un ciclo destinato a chiudersi nel 1300 con l'avvicendarsi di una serie di shock ambientali ed epidemici. L'origine può essere individuata in una serie di spaventose eruzioni (la prima, nel 1257, è quella del vulcano Samalas, in Indonesia), che innescarono una mutazione climatica cui seguirono carestie e inondazioni. A complicare il quadro entrò in scena la peste, che tra il 1347 e il 1352 falciò circa un terzo della popolazione mondiale. Una vera catastrofe, cui la società dell'epoca seppe però reagire con forme di organizzazione sociale, politica ed economica destinate a disegnare un mondo nuovo. Un'importante lezione per il nostro tempo e per le sfide che ci riserva il futuro.
Amedeo Feniello insegna Storia medievale al Dipartimento di Scienze Umane dell'Università dell'Aquila. Tra i suoi libri ricordiamo: Sotto il segno del leone. Storia dell'Italia musulmana (2011), Dalle lacrime di Sybille. Storia degli uomini che inventarono la banca (2013), Storia del Mediterraneo in 20 oggetti (con A. Vanoli, 2018), Storia del mondo. Dall'anno 1000 ai giorni nostri (con F. Canale Cama e L. Mascilli Migliorini, 2019) e I nemici degli Italiani (2020).
"Uno straordinario libro".
Paolo Mieli, Corriere della Sera