Impassibile testimone dell'Olocausto o silenzioso difensore di
tanti innocenti?
Basandosi sui documenti inediti, un archivista del Vaticano dissipa le
troppe ombre che hanno ammantato il pontificato di papa Pacelli.
Il 2 marzo del 1939 Eugenio Pacelli veniva eletto papa con il nome di
Pio XII assumendo il difficile compito di guidare la Chiesa negli anni
della Seconda guerra mondiale. Un compito arduo, che all¿indomani
del conflitto fu ampiamente elogiato. Non passò molto, tuttavia, perché
prima la stampa sovietica e poi la pièce teatrale Il vicario ribaltassero
quella visione, insinuando che Pio XII fosse stato omertoso rispetto ai
campi di concentramento. Da allora, ciclicamente, il dibattito torna a
infiammarsi. Cosa c¿è di vero in quelle accuse? Affidandosi a migliaia
di documenti recentemente desecretati, Johan Ickx ¿ storico e
archivista negli archivi vaticani ¿ ricostruisce le vicende che videro
protagonisti Pacelli e il suo Bureau, per cercare di fare chiarezza su un
mistero irrisolto della Seconda guerra mondiale.
Johan Ickx (1962), storico e archivista, lavora negli archivi vaticani da
più di due decenni e ora è direttore dell¿Archivio Storico della Sezione
per i rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato della Santa Sede.
«Johan Ickx, responsabile dell¿Archivio storico della Segreteria di Stato
vaticana, fa piazza pulita di tante presunte verità affidandosi a migliaia
di documenti inediti».
Le Figaro