Amore e memoria in un'intensa epopea familiare

Sull'onda dei ricordi, un uomo affronta alcuni dei grandi quesiti dell'essere umano, come la ricerca del senso della vita.

Un quarantenne si ritrova di fronte al palazzo in cui ha vissuto da bambino. All'improvviso, alcuni flashback assalgono la sua mente e così incomincia a riannodare le fila dei suoi ricordi personali e a rivivere le storie dei due uomini più importanti della sua famiglia: il padre, apprendista carpentiere a Reykjavík, che si è ritrovato vedovo troppo presto, e il bisnonno materno, un tipo irrequieto e sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, morto senza mai lasciare l'Islanda ma capace di gesti impulsivi, come l'acquisto di una vallata deserta. Due intense vicende che, intrecciandosi, danno luogo a un racconto che ha il sapore di un'epopea familiare, ma che finisce col concentrarsi sulle cose più semplici e quotidiane della vita. Stefánsson ci regala un romanzo delicato e struggente.


Jón Kalman Stefánsson, nato a Reykjavík, si dedica alla poesia prima di passare alla narrativa, distinguendosi subito per una lingua di singolare ricchezza evocativa e diventando uno degli scrittori nordici più amati.

«Una grande saga familiare che unisce il meglio di diversi mondi letterari: la ricchezza di Tolstoj, la perspicacia di Flaubert, la sensibilità di Brontë, l'umorismo di Stern, la psicologia di Theodor Storm e l'amarezza di Thomas Bernhard».
Die Zeit