Cambiamento e sopravvivenza emotiva nell'ultimo libro di una grande scrittrice e intellettuale
Dodici storie animate da personaggi colti in un momento di fragilità. Tutti cercano salvezza, o un modo per uscirne.
La pandemia, la malattia, la gravidanza, il lutto, la fine di un amore o la perdita di una certezza. I protagonisti di queste storie si trovano esattamente qui: colti in quel momento di crisi in cui la vita li costringe a cambiare. Ma come si attraversa il cambiamento, come lo si abita? Ognuno cerca una propria via, un rituale di salvezza, che in fondo non è altro se non il tentativo di trovare dentro di sé le risorse per riemergere o la forza di adattarsi, uscendone diversi, cambiati per sempre. Michela Murgia torna alla narrativa con un libro nato dall'urgenza di condividere l'esperienza della malattia: un'opera intima, densa di spunti sulla complessità delle relazioni e un invito a uscire dai preconcetti, comprendendo che siamo noi a scegliere quale significato attribuire alle nostre esperienze.
Michela Murgia
Scrittrice, blogger, critica letteraria, opinionista, intellettuale e conduttrice radiofonica (Radio Capital) ha esordito nel 2006 con Il mondo deve sapere, che ha ispirato il film di Paolo Virzì Tutta la vita davanti. Tra le sue altre opere si ricordano: Accabadora, Premio Campiello nel 2010, Ave Mary, Morgana, insieme a Chiara Tagliaferri, a cui segue Morgana. L'uomo ricco sono io; Stai zitta (2021) e God Save the Queer. Catechismo femminista (2022).
«Ci dà modo di considerare motivazioni e risorse emotive degli altri come a una possibilità per uscire dai nostri schemi e preconcetti».
Maremosso
«Un volume che nasce da un'urgenza di condivisione».
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