Una tragedia dimenticata, una storia vera e potente
Durante la Grande Guerra i destini di tante giovani donne s’intrecciano intorno a un’industria di munizioni del milanese.
“Quanto al sesso dei defunti, è un dato di fatto che ci si abitua talmente all’idea che tutti i morti siano uomini che la vista di una donna morta risulta davvero sconvolgente.” Così Hemingway, che nella Grande Guerra prestava servizio presso la Croce Rossa di Milano, descrisse nei Quarantanove racconti la sua reazione di fronte alla tragedia dell’esplosione della fabbrica di munizioni Sutter & Thévenot, a Castellazzo di Bollate, nel giugno 1918. Un episodio dimenticato della Prima guerra mondiale che Ilaria Rossetti pone al centro di questo potente romanzo storico dove si intrecciano il desiderio d’indipendenza delle giovanissime operaie chiamate a rifornire i soldati al fronte e la nostalgia dei soldati mandati al massacro nelle trincee. Una storia vera che da testimonianza si fa romanzo e ci chiede di essere ascoltata.
Ilaria Rossetti è nata a Lodi nel 1987. Nel 2007 ha vinto il premio Campiello Giovani con il racconto La leggerezza del rumore. Ha scritto i romanzi Tu che te ne andrai ovunque (2009) e Happy Italy (2011), Le cose da salvare (2020), vincitore del premio Neri Pozza, del Premio Salerno Libro d’Europa e del premio del Circolo dei lettori di Milano (sezione giovani), e il saggio Stig Dagerman. Il cuore intelligente (2021). Insegna alla Scuola Holden di Torino.
“E perché le guerre, quando finiscono, non finiscono mai per tutti?”