Tornano le storie che nascono nella caffetteria della serenità, premiate dal pubblico e dalla critica
Un caffè, una sedia e una regola da seguire. Pochi passi che possono condurre alla felicità. Ma solo se si è nel posto giusto.
Quante volte abbiamo desiderato di poter riavvolgere il filo del tempo per rivivere – o cambiare – un momento, una circostanza, un incontro? È ciò che succede a Tokyo, in un luogo speciale, dove grazie a una “magica” bevanda si può scegliere di vivere nuovamente un istante della propria esistenza. Il piccolo Yuki, per esempio, vorrebbe riuscire a superare il divorzio dei genitori, mentre Megumi deve scegliere da sola che nome dare a sua figlia. E che dire di Ayame e Tsumugi? Da quando l’orgoglio si è messo in mezzo, la loro amicizia è entrata in crisi… Non importa quanto tempo è passato: tutti loro hanno una nuova opportunità per riannodare i fili spezzati e impedire che rabbia, gelosia o frustrazione annebbino il loro cuore… Kawaguchi ci riporta nella caffetteria giapponese che dona la serenità, con una storia ricca di emozioni positive.
Toshikazu Kawaguchi
È nato a Osaka, in Giappone, nel 1971, dove lavora come sceneggiatore e regista. Con Finché il caffè è caldo, suo romanzo d’esordio, ha vinto il Suginami Drama Festival.
«È proprio davanti allo smarrimento che il caffè di Kawaguchi accoglie protagonisti e lettori, con la sua atmosfera ormai così famigliare di affetto e seconde possibilità, di speranza che “cura” in tempi difficili. Che pare dire: “Non preoccuparti, sii felice e basta”».
Elena Masuelli, Tuttolibri – La Stampa
«Basta entrare nel singolare bar di Tokyo per fare pace con il proprio passato».
La Lettura – Corriere della Sera