Una scrittura affilata racconta una storia di strappi e ruvidezze
Due sorelle circondate dalla solitudine tentano di rimanere unite
ricucendo vicende interrotte e pronunciando parole mai dette.
Adriana e sua sorella (l¿Arminuta, voce narrante del racconto e
protagonista del romanzo omonimo) sono molto diverse per carattere e
mentalità. Non si vedono da tempo e il divario tra loro sembra
aumentare quando Adriana, proveniente dall¿umile quartiere pescarese
di Borgo Sud, si presenta dalla sorella con in braccio un neonato. In
realtà una cosa unisce le due donne: entrambe si sono legate troppo
presto ai loro uomini e ne sono rimaste ferite. L¿Arminuta è stata
ingannata dai continui tradimenti del marito, mentre Adriana ha avuto
una relazione tormentata con Rafael, il pescatore da cui ha avuto il
figlio. Le sorelle condividono così lo stesso destino: non sentirsi mai
amate, prima da genitori anaffettivi, poi da uomini egoisti... Una storia
intensa sulle conseguenze del dolore e dell¿amore.
Donatella Di Pietrantonio vive a Penne, in Abruzzo. Con L¿Arminuta
(2017, tradotto in 25 lingue) ha vinto numerosi premi, tra cui il Premio
Campiello, il Premio Napoli e il Premio Alassio.
«Una triade femminile potentissima in cui entra la scrittura intima e
rude di Donatella Di Pietrantonio, capace di scavare fino a dove è più
difficile giungere senza ferirsi».
Il Foglio
«Sapere che la vita porta con sé una atrocità irredimibile non significa
cedere a questa atrocità».
la Repubblica
«Donatella Di Pietrantonio trova la via per continuare le vicende del
suo romanzo di successo: legami e scontri sullo sfondo di un
paesaggio che si fa personaggio e di un borgo di pescatori solidali».
la Lettura
«Di Pietrantonio appartiene alla leva delle scrittrici che non hanno
timore di guardare in faccia il dolore, di toccarlo con mano, di mostrarlo
così com¿è nella sua scrittura senza orpelli».
Il Fatto Quotidiano