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Borgo Sud

Borgo Sud

AUTORE: Donatella Di-Pietrantonio

PAGINE: 168

CODICE PRODOTTO: 875914

EDIZIONE: EINAUDI

PREZZO EDITORE: 18.00 €

PREZZO OFFERTA: 3.00 €



Una scrittura affilata racconta una storia di strappi e ruvidezze

Due sorelle circondate dalla solitudine tentano di rimanere unite ricucendo vicende interrotte e pronunciando parole mai dette.

Adriana e sua sorella (l¿Arminuta, voce narrante del racconto e protagonista del romanzo omonimo) sono molto diverse per carattere e mentalità. Non si vedono da tempo e il divario tra loro sembra aumentare quando Adriana, proveniente dall¿umile quartiere pescarese di Borgo Sud, si presenta dalla sorella con in braccio un neonato. In realtà una cosa unisce le due donne: entrambe si sono legate troppo presto ai loro uomini e ne sono rimaste ferite. L¿Arminuta è stata ingannata dai continui tradimenti del marito, mentre Adriana ha avuto una relazione tormentata con Rafael, il pescatore da cui ha avuto il figlio. Le sorelle condividono così lo stesso destino: non sentirsi mai amate, prima da genitori anaffettivi, poi da uomini egoisti... Una storia intensa sulle conseguenze del dolore e dell¿amore.

Donatella Di Pietrantonio vive a Penne, in Abruzzo. Con L¿Arminuta (2017, tradotto in 25 lingue) ha vinto numerosi premi, tra cui il Premio Campiello, il Premio Napoli e il Premio Alassio.

«Una triade femminile potentissima in cui entra la scrittura intima e rude di Donatella Di Pietrantonio, capace di scavare fino a dove è più difficile giungere senza ferirsi».
Il Foglio

«Sapere che la vita porta con sé una atrocità irredimibile non significa cedere a questa atrocità».
la Repubblica

«Donatella Di Pietrantonio trova la via per continuare le vicende del suo romanzo di successo: legami e scontri sullo sfondo di un paesaggio che si fa personaggio e di un borgo di pescatori solidali».
la Lettura

«Di Pietrantonio appartiene alla leva delle scrittrici che non hanno timore di guardare in faccia il dolore, di toccarlo con mano, di mostrarlo così com¿è nella sua scrittura senza orpelli».
Il Fatto Quotidiano